Ospedale Barcellona: accuse e verità?
Polemico documento nei confronti dei politici sottoscritto dal Dottore Marte
Il Sindaco convochi la deputazione
Il presidio ospedaliero di Barcellona è a tutt’oggi scandalosamente un’opera muraria ancora incompiuta, e se i pilastri arrugginiti e i mattoni mai intonacati potessero parlare, udiremmo un’eloquente prosopopea densa di improperi contro chi ha governato la città negli ultimi cinque anni
Parole forti, che si caricano di un significato particolare, perché a pronunciarle, al termine della scorsa seduta del consiglio comunale, è il capogruppo di An, Filippo Marte, medico cardiologo responsabile dell’Unità di Cardiologia al Cutroni Zodda. Il consigliere, dopo un lungo silenzio sulla questione dell’ospedale, ha deciso quindi di prendere una posizione ferma, che non fa sconti neppure alla classe politica cui ancora formalmente appartiene.
«Il ridimensionamento del presidio di Barcellona, che prelude alla chiusura, rappresenta l’epilogo di un lento processo ultra decennale di inarrestabile spoliazione – afferma Marte nel documento letto in consiglio e sottoscritto da numerosi consiglieri dei diversi schieramenti – Tale processo è avvenuto con il beneplacito o l’ignavia di tutti i politici, di estrazione eterogenea, che si sono alternati nell’amministrazione della città. Chiedo al sindaco Nania di convocare e quindi coinvolgere tutti i politici che a Barcellona hanno acquisito consensi. Mi riferisco segnatamente ai politici che hanno avuto un mandato europeo, nazionale, regionale, provinciale e locale. Per far ciò è necessario che il sindaco si spogli del suo colore politico – prosegue il capogruppo di An – e assuma un ruolo di assoluto super partes come si conviene al sindaco di una città. Questo è il momento dell’unione e non delle divisioni, è il momento del coinvolgimento e non delle polemiche. Le recenti forme di protesta poste in essere dal sindaco congiuntamente al comitato cittadino, ancorché a mio avviso tardive, devono essere fortificate da un coinvolgimento globale. Bisogna chiedere a tutti coloro che a Barcellona hanno raccolto consensi che cosa hanno fatto per la città e cosa intendono fare. Gazzetta dl Sud 29/10/2010