Assessorato Sanità: Esito incontro FIALS su Piano Operativo 2013-2015 di consolidamento e sviluppo.
OSSERVAZIONI FIALS REGIONALE NELL’INCONTRO CON L’ASSESSORATO DELLA SALUTE DEL 02 LUGLIO 2013 E ALTRE OO.SS. SUL PIANO OPERATIVO 2013 – 2015 DI CONSOLIDAMENTO E SVILUPPO ( POCS )
Osservazioni sul Personale dipendente
Le Politiche Sanitarie messe in campo con i Piani di Rientro elaborati per i due trienni 2007-2009 e 2010-2012 si sono rivelate INSUFFICENTI rispetto ai servizi erogati alla collettività ed estremamente penalizzati per i lavoratori delle aree contrattuali del comparto e della Dirigenza SPTA.
In particolare gli standars elaborati con il Decreto Assessoriale del 13 agosto 2010 hanno determinato dotazioni organiche squilibrate per figure professionali cruciali ai fini dell’erogazione dell’assistenza ospedaliera, territoriale e domiciliare e della rete dell’emergenza (infermieri, tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia, tecnici della prevenzione ed OSS, farmacisti, ingegneri biomedici) ed hanno disconosciuto il lavoro svolto dal personale contrattista all’interno delle aziende sanitarie.
Per quanto concerne la decurtazione del 5% dei Fondi Contrattuali, la scelta compiuta con i Decreti Assessoriali del 2009 prevedeva un congelamento per il triennio 2007-2009 con lo sblocco della decurtazione nel 2010. Con la nota n. 11034 del 2 febbraio 2011 l’Assessorato ha deciso unilateralmente la riduzione dei Fondi nella misura del 5% a partire dal 2010 (retroattivamente) con storicizzazione del taglio lineare a decorrere dall’01/10/2011, in violazione dei contenuti dei DD.AA: del 2009, dei CC.CC.NN.LL. e degli accordi sottoscritti con le OO.SS.
La scelta compiuta è stata fortemente penalizzante per i lavoratori del comparto la cui quota di salario accessorio è inferiore alla media nazionale, con un impatto sulla retribuzione tale da condurre ad una perdita di salario accessorio di circa il 40% rispetto alla media di salario accessorio erogata nel resto d’Italia.
Per potere compiutamente analizzare la congruità della spesa complessiva destinata all’assistenza ospedaliera, territoriale, domiciliare ed all’area dell’emergenza ed i dati esistenti sulla consistenza del Personale in Servizio nella Regione occorrerà istituire appositi tavoli tematici che, in tempo breve, arrivino ad individuare nuovi criteri per la costituzione di dotazioni organiche EQUILABRATE capaci di coniugare il fabbisogno di personale per le vaie professionalità sanitarie necessarie ad assicurare organicità al sistema e rispetto dei LEA, con particolare attenzione al personale del comparto a partire dagli infermieri e dagli OSS.
Il dato del personale del Servizio Regionale riporta, per come rilevato a pag.100 del POCS 2013-2015, una consistenza di 53.076 unità di personale in servizio di cui 47.515 a tempo indeterminato e 5.561 con contratto flessibile. Sul totale di 53.076 unità, gli infermieri sono soltanto 18.662 di cui 876 a tempo determinato, mentre gli OSS-OTA-ASA sono solamente 5.069 di cui 642 con contratto flessibile.
Ad oggi, in Sicilia, il rapporto medici infermieri è di 1/1.6.
Se si prova a confrontare il dato siciliano rispetto alla consistenza complessiva nelle restanti regioni d’Italia, si rileva che la consistenza del personale è sottodimensionata per tutte le aree contrattuali e per tutti i profili professionali, per come rilevato dai dati del Ministero della Salute – Direzione Generale del Sistema Informativo e Statistico e pubblicato nell’Annuario di febbraio 2013 (all.1). infatti, rapportando la media nazionale delle consistenza di personale sulla popolazione della Regione rilevata all’01/01/2011, pari a 5.051.075, si determina un fabbisogno complessivo di 56.973 unità di cui 23.361 infermieri (all.2).
Se si prova, ancora, a confrontare il dato del personale con i dati relativi alle consistenza organiche delle Regioni “cosiddette virtuose” si evince un fabbisogno complessivo di circa 63.754 unità di cui 26.042 infermieri (all.3).
A titolo meramente esemplificativo si confronta il dato siciliano con quello della “virtuosa” Lombardia: su 90.472 unità complessive di personale gli infermieri sono 35.395 mentre i medici sono 12.838 con un conseguente rapporto medici/infermieri pari a 1/2,76.
Quanto esposto evidenzia la necessità di rivedere le modalità di intervento che, per come individuate nel POCS 2013-2015, porteranno al collasso il sistema sanitario con il serio rischio di chiudere interi reparti ospedalieri o interrompere prestazioni territoriali a causa di pesanti carenze di profili professionali indispensabili alla funzionalità del sistema.
Con riferimento alle previsioni di rivisitazione dello standard di posti letto x 1000 abitanti, individuato in 3,7 con il DL 95/2012, si rappresenta che l’impatto complessivo di una rivisitazione delle dotazioni organiche, sulla base dell’anzidetto parametro, senza interventi correttivi idonei a colmare il fabbisogno di peculiari figure professionali, determinerà un ulteriore appesantimento delle criticità sopra evidenziate con conseguente rischio dell’implosione del sistema.
Infatti, per come evidenziato nell’allegato 4, mantenere il personale infermieristico ai livelli minimi determinerà il collasso di tale figura professionale in quanto lo standard certificato con il D.A. del 13/08/2010 sancisce un rapporto medici/infermieri pari a 1/1,72.
Oltre al tavolo tecnico per la costituzione di criteri per la rideterminazione di dotazioni organiche equilibrate, si chiede lo sblocco urgente dei lavori del tavolo tecnico sui fondi contrattuali per l’analisi del pesante impatto del taglio del 5% dei fondi contrattuali per le aree della dirigenza SPTA e del Comparto ed il superamento della decurtazione forfettaria che potrà solo essere contingente e non strutturale.
I Fondi Contrattuali dovranno essere, infatti, legati alle dotazioni organiche ed ai servizi erogati e dovranno rispettare le norme contrattuali e gli accordi regionali stipulati, senza discriminazione a carico dei lavoratori del Servizio Sanitario della Regione.
Si chiede, altresì, l’attivazione di un tavolo specifico connesso alla problematica della stabilizzazione dei lavoratori contrattisti attraverso un’analisi compiuta dell’avvenuta attuazione del protocollo d’intesa del 21 dicembre 2011 e delle modalità per avviare processi di formazione, riqualificazione e ricollocazione sia attraverso la reinternalizzazione di attività che mediante l’assunzione presso altre aziende “parasanitarie” quali l’ARPA e l’IZS che presentano carenze di personale.
Si chiede, infine, l’avvio di un tavolo sindacale per un confronto su tutte le gravi criticità esistenti nel comparto sanità privata: proliferazione contratti e arretramento condizioni contrattuali, crisi aziendali e cassa integrazione in deroga, nuovi criteri per l’accreditamento comprensivi dei costi del personale, SEUS 118, strutture a gestione diretta (Ismett, Rizzoli di Bagheria, San Raffaele Giglio di Cefalù), utilizzo di locali dei presidi sanitari pubblici da parte di privati accreditati.
Fials-Confsal
Munafò/Idonea
COMPLIMENTI BRAVI.
Però non ci fossilizziamo solo sopra gli infermieri e lsu, esistono oss con anni di carriera che da anni aspettano di lavorare nella propria terra.
Vi dico una cosa: considerato che con i precedenti governi non è stato fatto nulla per integrare questa figura nelle asp siciliane, con il governo crocetta sarà l’ultima spiaggia. o adesso o perderete tutti di credibilità voi che combattete per la legalita.
Dott borsellino se non si risolve questa situazione dove vi aggrapperete??? una volta si aggrappavano al fattore buco di miliardi nella sanita siciliana, ma adesso che il buco non ce dove andrete a parare?
SU FIALS CHE SIAMO IN RITARDO, FORZA E CORAGGIO; PERò NON VI SCORDATE ChE L’AMMINISTRAZIONE E PUBBLICA E NON DEI SOLITI RACCOMANDATI
Hai ragione sul fatto che comunque se siamo allo sbando e grazie anche a i sindacati che come i politici si sono fatti all’interno della sanità i propri porci comodi. Ma sai io credo molto nella fials sindacato a cui sono iscritto e ti posso dire che veramente stanno lavorando anche per l’inserimento della nostra qualifica. Cmq sono dell’idea che se alla prossima infornata di personale che fanno escludono ancora la nostra figura dobbiamo dimostrare sul serio che esistiamo.
UNITI SI VINCE DIVISI SI PERDE !!
MA CERTA GENTE NON CI ARRIVA !!
marco io sono uno dei pochi in questo forum che ho sempre detto , che tanti sindacati piccoli e grandi fanno solo del male alla professione infermiere . oss ETC
che rendono solo un risultato l’inesistenza e poca rappresentabilita’ di queste professioni
l’unica maniera per far si che l’infermiere e l’oss contino veramente e’ quella di creare una unica ASSOCIAZIONE NAZIONALE INFERMIERI CHE SI OCCUPA OVVIAMENTE ANCHE DELLE ALTRE FIGURE COMPRESI GLI OSS !! MA PURTROPPO LA SICILIA E L’ITALIA SONO DEI POSTI INCIVILI !!
DOVE GOVERNA L’INTERESSE DI POCHI !!ED I COLLEGHI SI FANNO LA GUERRA A VICENDA
VEDI I MOBILISTI COME SONO PIENI DI RABBIA E GIUDICANO ALTRI COLLEGHI E’ UN VERO SCHIFO
Caro collega i posti ci sono e come, ma il vero problema e che dobbiamo essere più rappresentati a livello regionale. ci serve un sindacato che abbia il coraggio di combattere questa forma di discriminazione nei nostri confronti. Qualcuno mi spieghi che senso ha ancora oggi assumere ausiliari a tempo indeterminato quando questa figura ormai va a scomparire dal sistema sanitario Ancora oggi certe amministrazioni non fanno nessuna distinzione tra personale ausiliario e noi. Speriamo che le cose cambiano perchè comunque è davvero triste dopo 12 anni stare qui a discutere sul futuro dell’oss in sicilia.
Ad oggi nessuna collocazione per mobilità o concorso per la figura dell’oss in Sicilia,che vergogna.Ho visto reparti con un solo infermiere con carichi di lavoro massacranti,pazienti, lavati per chi cè la dai parenti altrimenti vi lascio immaginare,demansionamento per la figura dell’infermiere equasi totale mancanza dell’oss.Mi piacerebbe che chi ha potere decisionale facesse un giro nei reparti per rendersi conto in quale situazione spesso versanoi pazienti,a causa del ridotto numero di figure di supporto.Tanti pazienti anche per interventi banali emigrano a nord e questo dovrebbe far riflettere,con costi elevati per il S.S.R.per la mobilità passiva.Spero che qualche altra sigla sindacale si interessi di noi oss,perchè dopo oltre 12 anni è arrivata l’ora del nostro inserimento nelle asp e aziende siciliane.