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Hospital COVID Barcellona: FIALS chiede all’Assessorato Regionale per la Sanità una ispezione

Il sindacato FIALS Messina a firma del Segretario Generale Domenico La Rocca con nota prot. 93 del 21/04/2020 chiede all’Assessorato Regionale per la Sanità della Regione Siciliana una ispezione di verifica e di accertamento delle condizioni di idoneità strutturale e delle misure di sicurezza adottate a tutela della salute degli Operatori e dei cittadini.

<La Rocca>  Stanno allarmando e preoccupando i sanitari e la cittadinanza le notizie riportate nelle ultime ore dalle testate giornalistiche in merito alla diffusione delle infezioni da covid-19 tra gli Operatori Sanitari in servizio presso l’Hospital COVID di Barcellona P.G.

L’ organizzazione sindacale FIALS Segreteria Generale di Messina fà proprie le forti preoccupazioni degli operatori sanitari dell’Hospital COVID di Barcellona che improvvisamente hanno dovuto affrontare una emergenza contro un virus sconosciuto e soprattutto altamente contagioso e dalla sintomatologia anche grave che ha portato a migliaia di decessi nel territorio Nazionale.

In pochissimi giorni il Presidio Ospedaliero di Barcellona sarebbe stato individuato e trasformato in Struttura per il ricovero di pazienti affetti da COVID-19; il reparto di Neurologia e Chirurgia sono  stati trasferiti al P.O. di Milazzo e la Pneumologia del P.O. di Milazzo a quello di Barcellona ed in pochissimi giorni il personale sanitario sarebbe stato formato sulle procedure e sui protocolli a cui attenersi per svolgere in sicurezza il servizio e all’attività assistenziale ai degenti.

Da circa due mesi il personale opera incessantemente in prima linea per assistere e curare solo le persone affette da infezione covid-19 ­­(il reparto di Malattie Infettive con 12 pazienti, il reparto di Pneumologia organizzato su due piani con 17 pazienti al 1° piano ed altrettanti al 2° piano).

A quanto pare, qualcosa evidentemente all’Hospital COVID di Barcellona non funziona e gli Operatori sin da subito non si sono sentiti sicuri ed hanno percepito improvvisazione nell’organizzazione, i D.P.I. vengono forniti a singhiozzo ed in numero limitato e molto probabilmente i percorsi cosiddetti separati del pulito/sporco individuati non sono così separati e neanche così sicuri, tant’è che da qualche giorno questi percorsi hanno subito un ulteriore modifica.

Oggi, le paure degli operatori si sono concretizzate e parrebbe che alcuni sarebbero risultati positivi all’esito del tampone orofarigeo eseguito, positività subito dopo smentita, ma la tensione continua ad essere alta così come lo stress lavorativo.

Siamo consapevoli che questa epidemia ha trovato impreparate anche le maggiori organizzazioni specializzate sulle questioni sanitarie (O.M.S. – I.S.S. ecc..) ed i sanitari  sono sempre stati consapevoli e pronti a svolgere il lavoro per cui hanno studiato e si sono sempre formati, ma siamo altrettanto consapevoli che per affrontare una qualsiasi “guerra contro un nemico sconosciuto è fondamentale dotare l’esercito delle armi necessarie ed una strategia condivisa”, per questo, come finora abbiamo sempre ribadito, è fondamentale che un Hospital COVID sia dotato delle caratteristiche strutturali, strumentali e tecnologiche nonché delle strategie organizzative ( protocolli, procedure e linee guida, informazioni e confronto ) che consentano agli operatori di lavorare in sicurezza ed ai pazienti di ricevere le cure adeguate.

Anche la sospensione dell’attività di cardiologia e della terapia intensiva, per carenza di personale medico specializzato, stà destando forte preoccupazione in quanto tali specialità sono requisiti fondamentali per una struttura ospedaliera formalmente individuata per la cura della infezione da covid-19.

Per questo abbiamo chiesto all’Assessore Regionale per la Salute Dott. R. Razza ed Al Coordinatore provinciale per l’Emergenza COVID Dott. G. Laganga l’attivazione urgente di una indagine di verifica e di accertamento delle condizioni strutturali, strumentali e sui protocolli e procedure esistenti.

Inoltre abbiamo chiesto, per evitare di esporre i sanitari a maggiori rischi di infezione ed a stress conseguente (paura di infettare se stessi ed i familiari al rientro da ogni turno di lavoro) ed i pazienti di non ricevere le necessarie cure:

  • concentrazione delle risorse economiche destinate alla provincia d Messina verso l’Hospital COVID di Barcellona (anziché su più strutture) attraverso il potenziamento strutturale e strumentale considerato il ridimensionamento del numero dei contagi rispetto alle iniziali previsioni per la nostra regione;
  • riattivazione dei 2 posti letto di terapia intensiva ed il proseguo dei lavori per la realizzazione degli ulteriori 8 posti come previsto sin dall’inizio (come mai non sono iniziati i lavori?);
  • riattivazione della Cardiologia;
  • assunzioni di personale Medico Specializzato (Anestesisti, Infettivologi, Cardiologi);
  • maggior tur-over/ricambio tra gli Infermieri, Operatori Socio Sanitari e Addetti alla sanificazione degli ambienti per ridurre lo stress lavorativo;
  • la verifica nonché la revisione e la riprogettazione dei percorsi interni separati e degli spogliatoi del personale;
  • garantire frequenti controlli sanitari (tamponi) su tutto il personale e tempestività per gli esiti;
  • garantire un maggiore approvvigionamento di idonei Dispositivi di Protezione Individuale.
  • Individuazione di strutture abitative per il personale impiegato dove soggiornare al fine di salvaguardare la salute dei propri familiari.

Precisiamo sin da subito che qualora dagli esiti ispettivi emergano forti criticità o inidonietà strutturali che possano mettere a repentaglio la salute dei lavoratori e dei cittadini, questa organizzazione sindacale chiede l’immediata chiusura del COVID Hospital e la riattivazione di tutte le Unità Operative precedentemente esistenti.

Auspichiamo nel più breve tempo possibile gli opportuni provvedimenti affinché possano essere garantite le adeguate misure per la tutela della salute e sicurezza dipendenti sul luogo di lavoro D.lgs. n° 81/2008 – e tutela della salute pubblica D.L. n° 6 del 23 Febbraio 2020 rimanendo vigili per tutta la durata dell’emergenza e fino a quando il Presidio Ospedaliero di Barcellona (cessata l’emergenza) ritorni ad essere Ospedale di riferimento di tutti i cittadini ed ancora più dotato ed organizzato di oggi con il mantenimento della terapia intensiva.

 

 

 

 

 

 

 

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